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Quali sono gli Enti del Terzo Settore?


19 settembre 2022
Quali sono gli Enti del Terzo Settore?

La centralità del ruolo del volontariato e degli enti non profit costituisce ad oggi un elemento non più discutibile, tenuto conto anche delle attività prestate durante tutto il periodo emergenziale legato al Covid-19 ed il sostegno fornito a fronte della crisi scatenata dalla guerra in Ucraina.

Ma se l’importanza del comparto può definirsi un elemento assodato, le incertezze non mancano in merito ai soggetti protagonisti; incertezze alimentate dalla Riforma del Terzo Settore, la quale ha richiesto (e richiede ancora) un’approfondita attività di analisi, funzionale alla sua corretta applicazione.

Cos’è la Riforma del Terzo Settore?

La Legge n. 106/2016 ha conferito al Governo la delega per la riforma del Terzo Settore, dell’Impresa Sociale e del Servizio Civile Universale “al fine di sostenere l'autonoma iniziativa dei cittadini che concorrono, anche in forma associata, a perseguire il bene comune, ad elevare i livelli di cittadinanza attiva, di coesione e protezione sociale, favorendo la partecipazione, l'inclusione e il pieno sviluppo della persona, a valorizzare il potenziale di crescita e di occupazione lavorativa”.

Sulla base della delega conferita, è stato adottato il Decreto Legislativo n. 117/2017, meglio noto come Codice del Terzo Settore, volto al “riordino e alla revisione organica della disciplina vigente in materia”, attraverso “la raccolta e il coordinamento delle relative disposizioni”, oltre al Decreto Legislativo n. 112/2017, relativo all’Impresa Sociale e a numerosi decreti attuativi, mirati a regolamentare aspetti specifici, oggetto altresì di circolari ministeriali e prassi interpretative.

Quali sono gli Enti del Terzo Settore?

Ai sensi dell’art. 4 del D. Lgs. n. 117/2017, possono assumere la veste di Ente del Terzo Settore:
- le Organizzazioni di Volontariato;
- le Associazioni di Promozione Sociale;
- gli Enti Filantropici;
- le imprese sociali, incluse le cooperative sociali;
- le reti associative;
- le società di mutuo soccorso;
- le associazioni, riconosciute e non riconosciute;
- le fondazioni;
- e, in via residuale, altri enti “di carattere privato, diversi dalle società”, dotati di tutti i requisiti.

Non rientrano:
- le amministrazioni pubbliche;
- le formazioni e le associazioni politiche;
- i sindacati;
- le associazioni professionali e di rappresentanza di categorie economiche;
- le associazioni di datori di lavoro;
- gli enti sottoposti a direzione e coordinamento o controllati da tali enti.

Come diventare ETS

Fermo restando l’elencazione di cui sopra, affinché un’organizzazione possa assumere la veste di Ente del Terzo Settore, deve rispondere a determinate caratteristiche.

L’art. 4 infatti, enuncia la necessità che si tratti di enti costituiti per il perseguimento, senza fine di lucro “di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale mediante lo svolgimento, in via esclusiva o principale, di una o più attività di interesse generale in forma di azione volontaria o di erogazione gratuita di denaro, beni o servizi, o di mutualità o di produzione o scambio di beni o servizi, ed iscritti nel registro unico nazionale del Terzo settore.

Alla luce di tale specifica, risulta dunque evidente l’esigenza di agire per il perseguimento di uno scopo ideale (in contrapposizione allo scopo di lucro, tipico delle organizzazioni for profit), tramite lo svolgimento delle attività di interesse generale di cui all’art. 5, nelle forme sopra esposte e l’aver conseguito, quale ultimo elemento fondante, l’iscrizione nel Registro Unico Nazione del Terzo Settore (RUNTS).

Tale registrazione ha di fatto valenza costitutiva ed è quindi imprescindibile per poter beneficiare della qualifica e delle relative agevolazioni, anche fiscali, previo adeguamento dei propri statuti ai dettami della Riforma.

31 dicembre 2022: nuovo termine per le modifiche degli statuti

Da ultimo, occorre ricordare che la Legge di Conversione (L. 122/2022) del D.L. Semplificazioni (D.L. n. 73/2022) ha rinviato a fine anno la scadenza per modificare gli statuti con regime alleggerito per Onlus, APS e ODV, iscritte nei rispettivi registri.

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