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Sponsorizzazioni: cosa sono?


04 settembre 2024
Sponsorizzazioni: cosa sono?

Quando si parla di sponsorizzazioni in favore di Associazioni (sportive e non) e Società Sportive Dilettantistiche, ci si riferisce nella sostanza ad accordi, in virtù dei quali una parte (lo sponsor) si impegna a corrispondere all’altra (lo sponsorizzato) denaro o beni in natura perché provveda a divulgarne il nome o il marchio nell’ambito della propria attività, al fine di conseguirne una maggiore notorietà.

Entrate da sponsorizzazioni: sono commerciali?

Sebbene l’art. 148 del TUIR sancisca, al terzo comma, di considerare come non commerciali i proventi incassati da alcuni enti associativi (incluse le ASD) per le attività svolte “in diretta attuazione degli scopi istituzionali,effettuate verso il pagamento di corrispettivi specifici nei confronti degli iscritti, associati o partecipanti, di altre associazioni che svolgono la medesima attività e che per legge, regolamento, atto costitutivo o statuto fanno parte di un'unica organizzazione locale o nazionale, dei rispettivi associati o partecipanti e dei tesserati dalle rispettive organizzazioni nazionali, nonché le cessioni anche a terzi di proprie pubblicazioni cedute prevalentemente agli associati”, il comma quarto esclude dalla decommercializzazione una serie di entrate, ivi incluse quelle legate alla “pubblicità commerciale”.

Si tratta quindi di incassi di natura commerciale, che presuppongono la titolarità di Partita Iva e l’emissione di regolare fattura, quale presupposto imprescindibile per la detraibilità delle spese da parte dello sponsor.

Detraibilità delle sponsorizzazioni sportive ai sensi della L. n. 289/2002

Il comma 8 dell’art. 90 della L. n. 289/2002 prevedeva che “il corrispettivo in denaro o in natura in favore di società, associazioni sportive dilettantistiche” costituisse per l’erogante “fino ad un importo annuo complessivamente non superiore a 200.000 euro, spesa di pubblicità, volta alla promozione dell'immagine” o dei suoi prodotti “mediante una specifica attività del beneficiario”.

Come precisato dalla Circolare di Agenzia delle Entrate n. 21/2003, la disposizione introduceva una “presunzione assoluta circa la natura di tali spese”, da considerarsi “nel limite del predetto importo”come spese di pubblicità “e, pertanto, integralmente deducibili” per lo sponsor “ai sensi dell’art. 74, comma 2, del TUIR” nell’esercizio di sostenimento “o in quote costanti” nell’esercizio stesso “e nei quattro anni successivi”, al sussistere delle seguenti condizioni:
- occorreva che le somme attribuite fossero indirizzate “alla promozione dell’immagine o dei prodotti del soggetto erogante”;
- doveva essere riscontrata “a fronte dell’erogazione, una specifica attività del beneficiario della medesima”.

Sponsorizzazioni: quali novità introdotte dalla Riforma dello Sport?

Il D. Lgs. n. 36/2021 di Riforma dello Sport, abrogando il citato comma 8, ne riprende i contenuti, sancendo all’art. 12, comma 3 che “il corrispettivo in denaro o in natura” reso a favore di ASD ed SSD costituisca “per il soggetto erogante, fino ad un importo annuo complessivamente non superiore a 200.000 euro, spesa di pubblicità” volta alla promozione della sua immagine o dei suoi prodotti “mediante una specifica attività del beneficiario, ai sensi dell'articolo 108, comma 1, del testo unico delle imposte sui redditi”.

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